Oggi è la giornata mondiale degli oceani e ne voglio approfittare per dire al Giudice Interiore che gli voglio un mare di bene! No, non è qui di fianco che mi punta una pistola alla tempia né sono caduta battendo la testa, è solo giunta l’ora di mostrare l’altra parte del nostro amico togato.
Come tutti noi, anche lui è composto da più parti, come noi anche lui è sfaccettato e non ha un’unica sola mansione. Rimane vero tutto quello detto su di lui in precedenza: tende a giudicare tutto ciò che facciamo o proviamo, ci vuole il più possibile rinchiusi nella zona di comfort, tende a screditare tutto ciò che per noi è sconosciuto facendoci venire ansie e preoccupazioni.
MA.
Bisogna ammettere che, a volte, può aver ragione. A volte il suo sguardo arriva davvero oltre il nostro e forse il suo consiglio, quello di andarci piano, di valutare le opzioni, di procedere cautamente, può rivelarsi utile. Prezioso. Indispensabile.
Perché se ci buttiamo a occhi chiusi da un dirupo, forse non è così male avere qualcuno che ci prende all’ultimo e ci impedisce di creare una voragine a nostra immagine e somiglianza.
Come sempre la verità sta nel mezzo.
Se con il nostro Giudice riusciamo a parlare, se riusciamo a costruire un dialogo con lui, nessuno di noi avrà bisogno di urlare: potremo ascoltarci a vicenda, capire le ragioni dell’uno e dell’altro e poi agire di conseguenza, in maniera consapevole.
Poi certo nessuno fa miracoli, la pizza all’ananas se la ordinate ve la meritate tutta.