Non sempre le cose vanno come ci aspettiamo, come vorremmo, come crediamo debbano andare.
Questo è l’imprevisto: il non – previsto, prevedibile, immaginabile. C’è quello pratico (la macchina che non parte quando piove e c’è lo sciopero dei tram) e c’è quello emotivo: molto più impalpabile, che siamo molto meno abituati a considerare eppure che spesso si rivela altamente impattante.
Un sentimento che arriva improvviso, non immaginato, non voluto, spesso rischia di travolgerci, di spazzare via tutto il resto di ciò che sentiamo e proviamo.
Tenderà a surclassare le altre emozioni, ci sarà spazio solo per questo ospite inatteso.
Imparare a consapevolizzare e riconoscere questi intrusi e a mettere in campo strumenti e risorse per non farci invadere ci aiuterà a disinnescare la bomba. Stare nelle emozioni inaspettate vuol dire ridimensionare lo spaesamento, far fronte agli eventi e riorganizzare il nostro sentire, riequilibrando il nostro mondo interno.
Vuol dire riuscire a fluire nel traffico dell’esistenza disincagliandosi dalle dighe che vorrebbero impedirne il flusso.