Titolo: proiezione. Svolgimento: credo tuo ciò che è mio.
La proiezione infatti è un meccanismo di difesa con il quale attribuiamo agli altri parti di noi che non riconosciamo, che non ci piacciono, che ci spaventano.
Sono emozioni troppo frustranti da provare, immagini troppo difficili da vedere: perciò le buttiamo fuori fino a vederne i contorni sulle altre persone. Sugli altri da noi.
In questo modo non siamo costretti a sopportare una condizione emotiva che non ci piace.
E lo facciamo in continuazione, senza rendercene conto. Ogni giorno, probabilmente ogni ora.
Siamo sceneggiatori, registi, produttori, direttori della fotografia, addirittura tecnici degli effetti speciali.
Sappiamo ricoprire finemente tutti i ruoli. Tranne uno: il protagonista.
Ora buio in sala grazie, che ci sono i trailer.