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CIC – Le polarità

Allora qui vado veramente dritta al punto: il counselor non è Pollyanna che ti fa vedere sempre il lato positivo delle cose e ti dice si essere ottimista. Io Pollyanna la odiavo (anche se era interpretata dalla stessa attrice de Il cowboy col velo da sposa che ho amato alla follia. Fine inutile parentesi).

Il counselor ti aiuta “semplicemente” a capire e soprattutto a sentire che non siamo fatti in un solo modo. Che non proviamo una sola emozione. Che non abbiamo un solo pensiero. Ma che dentro di noi ci sono tantissime polarità che possono convergere o divergere, andare d’accordo o combattersi. E ciò può tranquillamente accadere contemporaneamente.

Oltretutto non siamo scolpiti nella pietra, perciò una cosa che un giorno ci provoca rabbia dopo un mese potrebbe farci sorridere. Perché dopo un mese noi non saremo quelli di 30 giorni prima, quella cosa non sarà quella di 30 giorni prima così come il contesto nel quale tutto avrà luogo.

Se capiamo questo, se arriviamo a sentirlo nella pancia oltre che a pensarlo nella testa, siamo a cavallo.

1: accettare che siamo straripanti di cose che variano alla velocità della luce e si intersecano in miliardi di combinazioni possibili.

2: accettare tutte le sopracitate cose straripanti. Anche quelle che crediamo non ci piacciano.

Ti senti debole come Antonpiero? Io non ti dico che non è vero, perché magari in quel momento e in quella circostanza è così.

Ma ti chiedo:

1: sei sicuro di essere solo e unicamente debole?

2: essere debole, in alcuni momenti della vita, è così inaccettabile per te?

 

Allora… che rispondi?