Eccoci qui, alla fine. Del percorso di Counseling, non di tutto il resto. La vita continua, con alti e bassi, esperienze nuove, periodi bellissimi e situazioni difficili.
È sicuramente un momento delicato quello della chiusura di un percorso, sia per il cliente che per il counselor. È una cosa che si decide e affronta insieme, quando ci sono le condizioni per farlo. Cioè quando il cliente sarà riuscito a vedere e usare le sue risorse e i suoi strumenti interni e sarà autonomo per poter continuare a fluire nella vita da solo. O meglio, in compagnia di se stesso; un se stesso finalmente conosciuto, consapevolizzato, intero e completo. Mica poco.
Abbandonare le stampelle fa paura, il timore di mettere di nuovo il piede in fallo è dietro l’angolo.
Ma ora è il cliente che sa che se cadrà non necessariamente si romperà in mille pezzi, e se anche succederà saprà medicarsi e curarsi da solo. E se a volte si dimenticherà come si fanno le fasciature difficili potrà sempre tornare per un tagliando, ritrovando accoglienza, empatia e non giudizio.
Anche il CIC (Cos’è Il Counseling) oggi finisce il suo percorso, spero che possa aver aiutato a dissipare qualche dubbio e regalato qualche spunto di riflessione. Sempre con disegni brutti e una certa dose di ironia. Grazie.