Jack Torrance…cioè volevo dire il Giudice Interiore non cercherà di uccidervi con un’accetta inseguendovi in un albergo sperduto fra le montagne, ma giudicherà ogni mossa, ogni sentimento, ogni idea che scaturirà dalla vostra personalità.
D’altronde è la sua natura: lui è l’interiorizzazione di quelle regole date più o meno consapevolmente dai genitori e dalla società, attraverso frasi e comportamenti, che abbiamo lentamente appreso fin da neonati.
“Sei l’amore della mamma sarai felice solo qui con me – Smettila di strillare mi fai uscire matto – Devi essere buono con gli altri – Non si dicono le bugie – Piangere è da deboli – Se ti allontani troppo da me soffrirai e incontrerai solo difficoltà – Dicendo così mi deludi davvero, dopo tutto quello che ho fatto per te – Senza il successo non sei nessuno”. Eccetera eccetera eccetera.
Il Giudice Interiore mal tollera tutto ciò che esula da questo castello di regole, prassi e abitudini costruito nel corso degli anni e cerca di mantenere lo status quo con tutte le armi a sua disposizione: senso di colpa, paura, inadeguatezza, vergogna, ansia, attacchi di panico e tutto il campionario dei disturbi psicosomatici. Simpa eh?
C’è però una maniera per cercare di mitigare le sue azioni, ed è instaurare un rapporto con lui.
Visualizzarlo (una persona, un animale, un colore, una qualsiasi immagine) e rapportarcisi, foss’anche solo per mandarlo a quel paese. In questo modo, pian piano, verrà consapevolizzato sempre più e forse inizierà ad essere meno pressante, meno asfissiante e più indulgente.
In ogni caso se decidete di andare insieme in vacanza scegliete il mare, che non si sa mai.