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CIC – Devo & Voglio

Non si tratta di una gara tra Devo e Voglio, ma di capire cosa vuol dire l’uno e cosa vuol dire l’altro.

Se dico che Devo andare a fare la spesa vuol dire che probabilmente il frigo è vuoto e Devo fare la spesa.

Se dico che Devo vedermi con un’amica significa che abbiamo preso un appuntamento in un giorno e ad un orario preciso e Devo presentarmi all’incontro (dipende da che amiche avete, con le mie calcolo almeno 20 minuti di attesa). Ma questi sono fatti.

Se invece dico che Devo essere più in un modo o meno nell’altro, che Dovrei apportare modifiche alla mia personalità, ai miei pensieri e ai miei sentimenti scatta un campanellino d’allarme. Tranquilli non è la campana del Titanic, non c’è necessariamente un iceberg sulla nostra rotta, ma uno sguardo con il cannocchiale magari conviene darlo.

Perché quando si scomodano sentimenti ed emozioni occorre essere cauti e delicati, e cercare di capire se ciò che Vogliamo corrisponde davvero ad un nostro bisogno o se magari è più scrivibile al bisogno degli altri (altri vedi famiglia, partner, amici, società, morale ecc).

Ecco che in questo caso il dovere si trasforma in doverismo. Crediamo di dover essere in un certo modo per corrispondere a standard altrui che però, spesso, crediamo nostri.

Se riuscissimo a trasformare quel particolare Devo in un Voglio vorrebbe dire aver consapevolizzato cosa devo fare – essere – pensare – provare, vorrebbe dire averlo addentato masticato gustato inghiottito metabolizzato e digerito e quindi fatto nostro. È così che un Devo si trasforma in un Voglio: con la consapevolezza di cosa ci sia alla sua base.

E se alla base non ci sarà nulla che ci appartiene davvero, quel Devo potrà anche trasformarsi in un Non Voglio, e allora lo potremo gettare via.

Credo vada nell’umido.